Gestione dell’IBS e della micro-infiammazione intestinale: anche i fans possono avere la loro importanza, ma attenzione

Gestione dell’IBS e della micro-infiammazione intestinale: anche i fans possono avere la loro importanza, ma attenzione
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è tradizionalmente considerata un disordine funzionale del tratto gastrointestinale, privo di un’eziologia infiammatoria evidente. Recenti studi scientifici suggeriscono che, in una sottopopolazione di individui affetti da IBS, sia presente una condizione di micro-infiammazione intestinale. Tale alterazione è caratterizzata da un incremento dell’attività mastocitaria, un’eccessiva produzione di citochine pro-infiammatorie e un’alterata permeabilità della barriera intestinale, tutti fattori che possono contribuire alla disfunzione neuromuscolare e alla percezione amplificata del dolore viscerale. E qui entrano in gioco i Fans.
Ruolo dei FANS nella gestione dell’infiammazione intestinale
I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possono avere un ruolo nel controllo dell’infiammazione intestinale in specifiche circostanze. I FANS agiscono inibendo la sintesi di prostaglandine, molecole coinvolte nei processi infiammatori e nella percezione del dolore. L’uso occasionale può risultare utile nel ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita di alcuni pazienti con sindrome dell’intestino irritabile (IBS) associata a micro-infiammazione. Ma attenzione: un’assunzione frequente o prolungata può alterare la funzionalità della barriera intestinale e aumentare il rischio di irritazione della mucosa gastrointestinale, motivo per cui si raccomanda cautela nel loro impiego.
Approcci terapeutici mirati alla riduzione dell’infiammazione intestinale
1. Sostanze naturali con effetto antinfiammatorio
La ricerca ha individuato una serie di composti bioattivi con proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti, in grado di modulare la risposta infiammatoria intestinale senza gli effetti collaterali dei farmaci FANS:
- Curcumina: polifenolo derivato dalla Curcuma longa, noto per la sua capacità di inibire il fattore di trascrizione NF-κB e ridurre la produzione di citochine infiammatorie. La sua biodisponibilità è incrementata dalla co-somministrazione con piperina.
- Boswellia serrata: agisce sulla via dei leucotrieni, riducendo l’attivazione infiammatoria a livello intestinale.
- Omega-3 (EPA e DHA): noti per la loro capacità di incrementare la sintesi di resolvine e protectine, mediatori coinvolti nella risoluzione dell’infiammazione.
- Quercetina: flavonoide con attività di stabilizzazione mastocitaria e riduzione dello stress ossidativo, utile nella modulazione della reattività immunitaria intestinale.
2. Dieta FODMAP e regolazione del microbiota
Un’alimentazione basata sulla dieta FODMAP può contribuire alla gestione dei sintomi correlati all’IBS. Questa strategia alimentare si concentra sulla riduzione di alcuni carboidrati fermentabili a catena corta che possono essere difficili da assorbire nell’intestino tenue, causando fermentazione e sintomi gastrointestinali. La dieta prevede una fase di eliminazione seguita da una reintroduzione controllata, utile per individuare le tolleranze individuali.
3. Probiotici e strategie di modulazione del microbiota
L’integrazione di ceppi probiotici selezionati può contribuire alla riduzione dell’infiammazione intestinale e alla stabilizzazione della barriera epiteliale:
- Lactobacillus rhamnosus GG: migliora la funzionalità della barriera intestinale e regola la risposta immunitaria adattativa.
- Bifidobacterium infantis: noto per la sua capacità di ridurre il rilascio di citochine pro-infiammatorie e migliorare la sintomatologia dell’IBS.
- Saccharomyces boulardii: particolarmente utile nella modulazione della risposta immunitaria e nella protezione della mucosa intestinale.
- Lactobacillus plantarum: favorisce l’equilibrio del microbiota e riduce l’ipersensibilità viscerale.
4. Fitoterapia e regolazione della motilità intestinale
Numerose piante medicinali sono state impiegate per la gestione dell’IBS, con meccanismi che spaziano dalla protezione della mucosa intestinale alla riduzione dello spasmo viscerale:
- Malva: azione emolliente e protettiva sulla mucosa gastrointestinale.
- Finocchio e anice: attività carminativa e riduzione della tensione addominale legata alla fermentazione batterica.
- Melissa: effetti spasmolitici e rilassanti sulla muscolatura liscia intestinale.
- Zenzero: proprietà procinetiche e antiemetiche, utile nei casi di dispepsia associata a IBS.
5. Modulazione neuroenterica e gestione dello stress
Il sistema nervoso enterico è strettamente connesso con la regolazione della motilità intestinale e della percezione viscerale del dolore. Strategie di riduzione dello stress e tecniche di regolazione del tono vagale possono influenzare positivamente la sintomatologia dell’IBS:
- Yoga e stretching: favoriscono la neuroplasticità enterica e riducono l’iperattivazione del sistema nervoso autonomo.
- Respirazione diaframmatica: efficace nel ridurre la sensibilità viscerale e migliorare la regolazione parasimpatica.
- Tecniche di mindfulness e meditazione: modulano la reattività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, riducendo la componente neurogenica dell’IBS.
- Termoterapia (termoforo o bagni caldi): azione rilassante sulla muscolatura liscia e miglioramento della perfusione intestinale.
L’IBS è una condizione multifattoriale con una forte interazione tra fattori infiammatori, disbiosi e disregolazione neuroenterica. L’adozione di strategie integrate, basate su nutraceutica, probiotici, alimentazione e tecniche di modulazione dello stress, rappresenta un’opzione terapeutica promettente per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Un approccio personalizzato, basato sulla valutazione della specifica reattività intestinale e della composizione del microbiota, è essenziale per una gestione efficace e sostenibile della patologia.